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Il Supply Chain Management è pronto per le applicazioni di Sistemi Multi-Agente?

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Alessandro Brun, Andrea Sianesi


 

La distribuzione spaziale dei processi logistico-produttivi, unita al fatto che, sovente, questi siano caratterizzati da una incompleta integrazione verticale, ha come conseguenza il fatto che le informazioni (e i beni) che attraversano i vari stadi della filiera logistica siano processati in maniera fortemente sequenziale: l’organizzazione a valle riceve l’informazione solo al termine dell’attività di quella a monte.
Questo effetto è oltremodo accentuato quando tale flusso attraversa i confini di una società per legare più partner, i cui obiettivi sono spesso discordanti e le politiche non allineate. Tale approccio sequenziale ha come conseguenza inevitabile la presenza di extra-costi, ovvero di costi che non generano alcun valore, non essendo direttamente percepibili dal consumatore finale.
Possono essere considerati extra-costi ad esempio tutti gli oneri legati al mantenimento di elevati livelli di scorta, al fine di garantire un livello di servizio eccellente, anche a fronte di ritardi ed errori nelle comunicazioni con i fornitori. L’allineamento [Lee, 2004] tra i soggetti operanti all’interno della stessa Supply Chain può portare a benefici significativi in termini di vantaggio competitivo a livello dell’intera filiera; in particolare, la condivisione di informazioni su livelli di scorte, dati di previsione e trend di vendita e il coordinamento dei processi di pianificazione può garantire una crescita del valore percepito dal cliente, come conseguenza di un più elevato livello di servizio, e una riduzione delle inefficienze dovute agli elevati tempi di attraversamento, e agli errori dovuti a possibili incoerenze nei piani e nei programmi di produzione e di trasporto dei vari partner.
Ma come raggiungere tale allineamento?
E’ possibile raggiungere l’allineamento degli attori operanti nella stessa filiera non accentrando ed integrando i processi, ma decentrando i processi e distribuendo il potere decisionale? Questa è la tesi, forse poco ortodossa e in controtendenza rispetto ad alcuni filoni di pensiero molto in voga negli ultimi anni, che gli autori sostengono nel presente articolo.