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Risk Management

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Giancarlo Oriani


 

 

Da molto tempo va di moda nel mondo manageriale parlare di aumento della complessità e dell’incertezza. Quasi naturale a che ciò seguisse lo sviluppo di strumenti che servano a gestire (o a far pensare di poter gestire) questi elevati livelli di incertezza. Ecco nascere il Risk Management, che sta diventando sempre più uno dei nuovi mantra aziendali. La sua applicazione si sta estendendo ai settori più disparati, dal nucleare, alla strategia aziendale, ai progetti, alla supply chain, al contesto sanitario, ecc.. Quello che accomuna queste diverse applicazioni è una sequenza delle fasi simile in tutti i settori: identificazione dei rischi, valutazione e analisi dei rischi, trattamento dei rischi, monitoraggio del processo svolto. Una struttura per certi versi “cartesiana”: la realtà è sminuzzata analiticamente (vedi la FMEA) nella speranza di prevedere tutto l’imprevedibile.
Lascio subito al lettore il piacere di approfondire il tema, partendo dall’efficacissima introduzione della professoressa Chiara Verbano, coordinatrice del focus, e di Federica Turra.

Dato il grado di approfondimento di contributi raccolti, non ci è possibile inserire gli annunciati articoli dello statunitense Bill Fear sulle High Reliability Organisations e l’intervista a David Rock e Jeffrey Schwartz, sul tema della neuro leadership, che verranno pubblicati sul prossimo numero.