quaderni di management 
bimestrale di cultura managerialeE.G.V.
  
  < Torna all'indice

I modelli di diffusione della fatturazione elettronica: l’integrazione con politiche di obbligo ed incentivazione

Scarica l'articolo in PDF Articolo

Raffaella Naggi


 

Nonostante l’indiscussa convergenza di opinioni ed aspettative, le procedure di fatturazione elettronica non hanno raggiunto − a sette anni dall’emanazione della direttiva ed a quattro anni dal recepimento della stessa nella maggior parte degli Stati Membri − un grado di diffusione ritenuto soddisfacente ai fini del recupero di competivitàà del sistema-Europa (EEI, 2007). Gli studi sul tema rilevano un persistente utilizzo della fatturazione su supporto cartaceo che continua ad attestarsi sul 90-95% delle transazioni (Hornburg, 2005) (UNECE 1, 2005) (Legner & Wende, 2006) (EEI 2007). In risposta alla difficoltà con cui la fatturazione elettronica tende a essere recepita “spontaneamente” presso le aziende, in particole quelle medio-piccole, i Governi europei hanno iniziato ad utilizzare le leva dell’obbligatorietà delle procedure di e-invoicing verso la Pubblica Amministrazione, come strumento per accelerarne la diffusione anche nel B2B. Nelle sezioni a seguire, attraverso una analisi della letteratura specialistica in tema di modelli di adozione degli inter-organisational system e l’inquadramento della fatturazione elettronica B2G nel concetto di “high impact governmental e-service”, si cercherà di illustrare come si sia pervenuti a tale tipo di intervento, suggerendo, nelle conclusioni, l’idea di una sinergica integrazione tra politica dell’obbligatorietà e politica dell’incentivazione.