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Critical Chain Project Management: teoria e pratica

Roy Stratton


 

Sono passati più di 10 anni dalla prima pubblicazione sul Critical Chain Project Management (CCPM) (Goldratt, 1997), e da allora si sono rapidamente sviluppati i software relativi e i tentativi di implementazione. La logica e le assunzioni che stanno alla base di questo approccio sono state di recente definite sotto forma di “Albero di strategia e tattiche” (S&T) (Goldratt, 2007).
E’ quindi giunto il momento di rivedere gli argomenti del CCPM, sia da una prospettiva teorica che da quella pratica, alla luce di queste nuove informazioni. L’articolo comprende delle rilevazioni tratte da uno studio di caso longitudinale su un’azienda di costruzioni che ha seguito la logica S&T per implementare il CCPM. L’articolo conclude che il CCPM sta portando un contributo significativo al miglioramento delle prestazioni nella gestione di progetto a livello mondiale.
La guida S&T fornisce una metodologia di implementazione più completa, così come delle riflessioni più aggiornate su come il CCPM dovrebbe essere implementato - con particolare riferimento al controllo del flusso ed al miglioramento continuo. Tuttavia lo studio al momento non include la pianificazione del flusso in ambiente multi progetto. Sono chiaramente necessarie ulteriori ricerche per testare la guida più in dettaglio, così come per chiarire la relazione tra l’approccio “lean” e i concetti della Teoria dei Vincoli (TOC), in particolare per quanto riguarda il controllo del flusso ed il miglioramento continuo.